giovedì 2 ottobre 2008

LETTURA E ANALISI DEL DIPINTO

Ecco dei dipinti oggetto del nostro studio provate a "leggerli" e ad analizzarli.


Giovanni Fattori (1825 - 1908): Buoi al carro (1870)

Dimensioni originali 104 x 40 - Copia 70 x 29,5
Ubicazione : Firenze - Galleria d'Arte Moderna




Invito tutti, in particolare i miei alunni di V D Abacus, a leggere e ad analizzare questo dipinto di Giovanni Fattori, Buoi al carro.
L’opera, dipinta durante la permanenza a Castiglioncello, fu preceduta da una lunga serie di studi che dimostrano l’impegno nel realizzare una delle immagini preferite di Fattori: i buoi, personaggi solitari che si annullano in una chiara mattina assolata, tipicamente maremmana.

E anche questo "Vagone di terza classe" di Honoré Daumier (Marsiglia, 26 febbraio 1808Valmondois, 10 febbraio 1879) è stato un pittore, scultore, litografo e caricaturista francese. È noto soprattutto per le sue vignette di satira politica realizzate con la tecnica litografica.




Il vagone di terza classe 1863-65Oil on canvas, 65.4 x 90.2 cm The Metropolitan Museum of Art, New York











A voi ragazzi di IV WEB 1 questo bellissimo Narciso attribuito a Caravaggio:



Narciso è un dipinto ad olio su tela di cm 112 x 92 generalmente attribuito a Caravaggio dallo storico dell'arte Roberto Longhi, sebbene un dibattito ne abbia proposto l'attribuzione a pittori quali lo Spadarino, Orazio Gentileschi, Niccolò Tornioli e altri. Fu dipinto all'incirca tra il 1597 e il 1599.
È conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Antica a Palazzo Barberini in Roma.
Il soggetto del dipinto è Narciso, ritratto mentre si specchia nell'acqua per ammirare la sua bellezza.

5 commenti:

Ersill ha detto...

Il quadro intitolato "Buoi al carro" è stato dipinto da Giovanni Fattori, artista del movimento dei macchiaioli. Risulta preponderante il colore giallo, con le sue tonalità, e il verde. I soggetti, buoi e carro, non sono disposti a centro del dipinto, bensì alla destra. I tratti, coerentemente alla corrente artistica, risultano grassi e sfumati, con quasi nessun contorno. I colori si accostano l'un l'altro, ritraendo un paeseggio rurale poco coltivato. Le figure dei buoi e del carro sono le uniche a ricevere una attenzione al dettaglio particolare.
Questo artista, attenendosi alle regole del movimento, non esprime alcuna emozione, non ritrae sentimenti, non cerca la perfezione o il bello. Al contrario accetta la realtà, anche se questa appare brutta o cruda, imprimendo nella tela ciò che osserva con una precisione fotografica e imparziale.

Ersill ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Ersill ha detto...

L'autore del dipinto "Vagone di terza classe" è Courbet. Costui rappresenta uno dei massimi esponenti del realismo francese. Questi raffigura giovani, vecchi e bambini passeggeri di un vagone di terza classe, appunto. I volti appaiono quasi grotteschi, forse per evidenziarne lo struggimento e la fatica che comportava la vita in quel periodo. La signora anziana con le mani giunte, forse intenta in preghiera, riveste la posizione centrale nel quadro. Alla sua sinistra un bambino, in penombra, dorme, forse fiaccato dalla prematura sveglia mattutina. Alla sinistra, della prospettiva dell'osservatore, una giovane donna allatta il suo bambino. Sembrano questi quasi un nucleo familiare intero. Alle loro spalle, identificati dai cappelli a cilindro, esponenti della classe borghese, mischiati col popolo. L'appartenenza al realismo si coglie, oltre che dalla scelta del soggetto, anche dall'assenza di qualsiasi influenza artistica, emozionale, del pittore nel quadro, che invece si cura di restarne il più possibile neutrale.

Prof.ssa Angelica Piscitello ha detto...

Tra i movimenti più signoficativi e innovativi della pittura italiana dell’Ottocento si trova quello dei macchiaioli.
Il gruppo, a cui appartenevano Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Adriano Cecioni, Silvestro Lega, Giuseppe Abbati, Giuseppe De Nittis e Federico Rossano si formò a Firenze, nel 1850 . Luogo di ritrovo e di vivaci discussioni era il “Caffè Michelangelo” in Via Larga a Firenze. Il termine “macchiaioli” deriva dalla tecnica detta “macchia”, che definiva l’immagine attraverso pennellate di colore e contrasti cromatici. Ogni artista presentava caratteri stilistici personali. In questi dipinti le forme sono semplificate, i particolari ridotti. I macchiaioli erano respinti dalle mostre ufficiali, ma portarono avanti la loro ricerca visiva con coraggio e grandi sacrifici. Il nome fu utilizzato per la prima volta nel 1862, in occasione di un’esposizione fiorentina e fu successivamente adottato dal gruppo. Non si rappresentavano più soggetti storici e stereotipati delle accademie, ma la vita rurale, le attività lavorative e le campagne toscane secondo un intento realistico. Nel 1862 venne chiuso il “Caffè Michelangelo” e con esso ebbe fine il periodo eroico della “Rivoluzione della macchia”.Dopo il 1870 si accentuò nel gruppo la tendenza al bozzetto,a scapito di un più solido realismo.

Prof.ssa Angelica Piscitello ha detto...

Ersill "Vagone di terza classe" è stato dipinto da
Honoré Daumier (1808-1879).
Il pittore nacque a Marsiglia nel 1808 e visse sempre in ambito cittadino. Viene considerato uno dei padri del genere della satira politica (note sono le sue caricature di "tipi": magistrati, macellai, avvocati, politici…): le sue opere -litografie, sculture, dipinti ad olio- sono graffianti e immediate, ma non scadono mai nella volgarità.
Vagone di terza classe, che egli realizzò nel 1862 e che è attualmente conservato al Metropolitan Museum of Art di New York, è uno dei sui grandi capolavori.